La preadolescenza comporta una modifica dell’equilibrio raggiunto durante la precedente fase di latenza. Modifica che può portare, soprattutto nei casi in cui durante la latenza non c’è stata una sufficiente stabilizzazione delle funzioni dell’Io, ad una regressione.

La regressione, solitamente più evidente nei maschi che nelle femmine, determina frequenti sbalzi di umore, eccessiva reattività ed irrequietezza. La regressione puberale è comunque anche un’importantissima occasione per elaborare problemi non risolti e cercare nuove soluzioni, come la de-idealizzazione dei genitori e lo sviluppo di una nuova immagine di sé. Può essere considerata una ripresa del percorso evolutivo di “separazione e individuazione” iniziato durante l’infanzia: dall’esito di questo rinnovato processo dipenderà la possibilità di vivere pienamente il proprio modo di essere.

La pubertà impone infatti di conquistare un’autonomia ancora maggiore, questa volta non tanto attraverso un processo di interiorizzazione del genitore ma attraverso la reale separazione del genitore.

La nuova identità sessuale inoltre impone una rivisitazione dell’Edipo, “messo in mora” durante l’infanzia (nel migliore dei casi) mediante l’identificazione con il genitore dello stesso sesso. In questa nuova fase l’identificazione col genitore dello stesso sesso entra in conflitto con il compito evolutivo che richiede una differenziazione dal padre (per il maschio) o dalla madre (per la femmina). Secondo alcuni psicoanalisti, tra cui Peter Blos, la completa risoluzione del complesso edipico (sia positivo – nei confronti del genitore del sesso opposto – che negativo – nei confronti del genitore dello stesso sesso) non può che avvenire con l’adolescenza.

La preadolescenza rappresenta dunque una specie di luogo di mezzo: una terra di nessuno e contemporaneamente di tutti; è quindi molto importante che il bisogno di rimanere in sospeso in un tempo indefinito e dilatato venga rispettato dal preadolescente stesso e dal suo contesto educativo, senza fughe in avanti. Per prepararsi alla vita i preadolescenti hanno bisogno di accettare il limite imposto dalla loro realtà corporea, operazione che permetterà loro di costruire i propri confini interni, differenziandoli da quelli della madre e dei genitori. È questo sicuramente uno dei compiti più difficili che il preadolescente si trova a dover affrontare e che durerà fino a tutta la successiva fase adolescenziale.

Preadolescenza: i cambiamenti fisiciPreadolescenza: i cambiamenti psicologici

Psicologo Milano – Dott. Luca Mazzotta