Gli eventi corporei tipici della preadolescenza sono laprima eiaculazione per i maschi e il menarca per le femmine; questi sono anche gli eventi che coinvolgono più intensamente i ragazzi dal punto di vista emotivo. I cambiamenti nell’aspetto fisico inoltre influenzano profondamente l’immagine di sé, l’autostima ed il modo di rapportarsi agli altri ed al gruppo dei pari. Il preadolescente, a differenza del bambino piccolo, si accorge di quanto questi cambiamenti influenzino il suo rapporto con l’ambiente esterno.

Di certo in questo periodo non sono utili per il preadolescente né il mantenimento delle difese e dell’equilibrio precedenti, né la fuga in avanti verso un’adolescenza precoce. Ad esempio, all’iniziale sviluppo del seno, una preadolescente può reagire con sentimenti positivi ma, se questo sviluppo è anticipato rispetto alle coetanee, potrebbe anche trovarsi in difficoltà. La prima mestruazione è di solito un evento caratterizzato da segretezza (ad eccezione che per la madre) mentre per i maschi le risposte alla prima eiaculazione sono maggiormente positive. Spesso in questa fase le ragazze provano sentimenti negativi a causa dell’incremento di grasso corporeo.

La preadolescenza è caratterizzata da una serie di transizioni e compiti da affrontare, parzialmente differenti per i maschi e per le femmine: si tratta infatti di affrontare una ristrutturazione dell’identità corporea, un consolidamento delle condotte di genere ed una maggiore spinta all’autonomizzazione dalla famiglia, segnalata spesso dal desiderio di muoversi e di esplorare spazi nuovi.

A questa età inizia anche il lavoro di “addomesticamento del corpo”, che va domato perché può “tradire le emozioni”, ma che va nello stesso tempo “addestrato” nelle sue potenzialità espressive con l’aiuto di vari strumenti come la bici, il motorino, la chitarra.

Per le femmine le amicizie sono finalizzate principalmente alla scoperta di sé attraverso l’affettività e la vicinanza, mentre per i maschi i gruppi hanno una connotazione maggiormente concreta: “fare assieme per esplorare”. Vedere i compagni crescere insieme a sé aiuta il preadolescente a mantenere un senso di continuità nel tempo, di coesione e di unita. L’identità personale è un processo di integrazione di corpo, personalità e storia personale.

La libertà è sentita dai ragazzi non tanto come desiderio di fare scelte bensì come libertà di esprimere le proprie idee. Verso gli 11-12 anni compare infatti il pensiero formale: formulare ipotesi, valutare le esperienze possibili anche se non accadute. Tra il 10-15 anni i ragazzi imparano ad assumere anche il punto di vista dell’altro. Imparare a percepirsi capaci di risolvere i problemi aiuta a costruire la propria identità. Le identità imperfette dei ragazzi sono comunque caratterizzate dalla tendenza a vivere immersi nel presente e a consumare con voracità ogni esperienza: è per questo che hanno bisogno di adulti che facciano loro da guida.

Preadolescenza: i cambiamenti fisici

Psicologo Milano – Dott. Luca Mazzotta