Tempo fa andava di moda la “piramide alimentare”, più recentemente è stato proposto dal ministero dell’Agricoltura Statunitense il “piatto ideale” che raffigura, in un piatto appunto, tutte le categorie di alimenti (frutta, verdura, proteine, cereali, latticini ecc.) nelle proporzioni ottimali per l’alimentazione quotidiana.

E come invece nutrire la mente? Come garantire soprattutto ai bambini delle “portate” in grado di far loro sviluppare una mente forte ed equilibrata? Non si tratta ovviamente di alimenti ma di “esperienze” in grado di favorire l’integrazione dei diversi ambiti psichici (cognitivo, affettivo, relazionale ecc), in grado di creare connessioni fra diverse regioni cerebrali e soprattutto in grado di aiutare ad entrare in connessione con i membri della famiglia e della comunità promuovendo relazioni sane e stimolanti, caratterizzate dalla capacità di mentalizzare e di “sentire” l’altro.

Daniel Siegel nel suo libro <<Yes Brain – Come valorizzare le risorse del bambino>> scritto insieme a Tina Payne Bryson (2018 Raffaello Contrina Editore, Milano) – che rappresenta una valida lettura per tutti i genitori – utilizza proprio l’idea del menu ideale per una mente equilibrata un cervello sano: in questo menu sono previste sette attività fondamentali da compiere quotidianamente, attività che non dovrebbero mai mancare nella giornata di un bambino (ed anche di un adulto in realtà). Eccole:

  • Il tempo della concentrazione: si tratta di quelle attività che richiedono una intensa concentrazione per portare a termine dei compiti ben precisi; l’impegno nello svolgere quei compiti favorisce la formazione e il consolidamento di connessioni cerebrali profonde.
  • Il tempo del gioco: avere la possibilità di essere spontanei e creativi, di provare con sicurezza e leggerezza qualcosa di nuovo, aiuta anche in questo caso a formare nuove connessioni nel cervello.
  • Il tempo della relazione: entrare in contatto ed in relazione con gli altri (preferibilmente e per la maggior parte del tempo di persona…) e con il mondo circostante fa attivare i circuiti relazionali del cervello.
  • Il tempo del movimento: fare attività fisica (meglio se aerobica se possibile) ha diversi effetti benefici sul cervello (sono noti gli effetti prodotti dalle endorfine). Il movimento è importantissimo inoltre per lo sviluppo di capacità logiche e cognitive nei bambini molto piccoli. Gli schemi cognitivi infatti nascono da relazioni spaziali che vanno esplorate anche e soprattutto attraverso il corpo e il movimento.
  • Il tempo dell’interiorità: riflettere su se stessi, sulle proprie sensazioni, fantasie, emozioni e pensieri presenti dentro sé favorisce una maggiore integrazione dell’apparato psichico.
  • Il tempo dell’ozio: È differente dal punto precedente: si tratta in questo caso del “dolce far niente”, del non avere obiettivi specifici, del lasciare vagare la mente senza necessariamente “seguirla”. È un’attività fondamentale perché il cervello possa ricaricarsi e per il benessere psicologico.
  • Il tempo del sonno: fondamentale. I bambini soprattutto devono poter dormire a lungo. Mediamente un bambino di 1 o 2 anni dovrebbe dormire tra le 11 e le 14 ore al giorno mentre un bambino di scuola primaria tra le 10 e le 12 ore. Un adolescente non meno di 8-10 ore al giorno. Il sonno è importantissimo per ristrutturare e consolidare nella memoria quanto è stato appreso durante il giorno (e non si sta parlando solo di apprendimento cognitivo) e permette di recuperare energie dopo le attività quotidiane.

Si badi bene: si tratta di “ingredienti” che dovrebbero essere presenti nella dieta mentale quotidiana! Ogni giorno si dovrebbe trovare uno spazio per ognuna di queste attività. Purtroppo è molto comune vedere sempre più bambini impegnati a scuola fino al tardo pomeriggio (seduti, fermi e concentrati per la maggior parte del tempo), poi attività extrascolastiche (lingua straniera, sport ecc), poi compiti a casa… poi cena, poi tv, poi a letto piuttosto tardi perché altrimenti quando stanno con i genitori? Certo i genitori fanno del loro meglio e non sempre è possibile fare di più (spesso è già tantissimo quello che fanno). Ma avere ben presente quali sono le attività che non possono mancare dalla “tavola” dei loro figli può aiutare a fare un piccolo bilancio di come stanno nutrendo la mente dei loro figli e di come potrebbero modificare in meglio l’equilibrio tra le varie attività.

Quanto tempo per ciascuna attività? Meglio non dare indicazioni troppo precise (se si esclude il tempo per il sonno): ogni bambino è diverso così come ogni situazione fa storia a sé. Inoltre i bisogni cambiano nel tempo. L’importante è avere la consapevolezza dell’intera gamma di attività mentali necessarie a garantire uno sviluppo equilibrato e sano. Nessuno di quei sette ingredienti dovrebbe essere assente durante la giornata.