di Mary FitzGeraldRebecca Landau-Millin

È normale nutrire dei dubbi prima di iniziare una psicoterapia. Molte persone hanno idee errate sulla psicoterapia, spesso a causa di particolari stereotipi. Cerchiamo di chiarire alcune delle idee sulla psicoterapia che spesso impediscono a una persona di cercare aiuto.

  1. I miei problemi non sono poi così gravi.

Spesso le persone vedono la psicoterapia come l’ultima risorsa per chi ha problemi gravi. Anche se questo può essere talvolta vero, spesso sarebbe più indicato cercare un aiuto prima, perché ciò avrebbe più possibilità di successo, permetterebbe alla persona di sentirsi meglio prima e di progredire più rapidamente. In altri termini: perché aspettare fino a quando le cose si mettono davvero male e diventa più difficile intervenire?

  1. Dovrei essere in grado di risolvere i miei problemi da solo.

Proprio come si cercherebbe un consulto medico per un problema fisico, un terapeuta porta una formazione specialistica per aiutare a comprendere e affrontare i problemi relativi alla propria vita emotiva. Elaborare i problemi in terapia diventa spesso un’abilità che è possibile fare propria, il che porterà a una maggiore fiducia, sicurezza di sé ed autonomia.

  1. Se inizio la psicoterapia, andrà avanti per sempre?

No! La frequenza e la durata di una psicoterapia dipendono da molti fattori. Le persone beneficiano di una vasta gamma di trattamenti: consulenze a breve termine, psicoterapie monosettimanali o trattamenti psicoanalitici di alcuni anni con più sedute settimanali. Dipende dal tipo di problema, dalla predisposizione individuale del paziente e dai suoi obiettivi e bisogni. Si veda ad esempio: Psicologo Milano – Servizi Offerti

  1. Dovrò rivelare tutti i miei pensieri privati al mio psicoterapeuta.

Uno degli aspetti interessanti della terapia è che è il paziente a decidere cosa e quanto condividere: il terapeuta è lì per facilitare il più possibile il processo ma è sempre il paziente a decidere quanto ingaggiarsi. È ovvio che un maggiore sforzo collaborativo permette la costruzione di una relazione terapeutica positiva ed efficace ai fini del trattamento.

  1. Mi sentirò giudicato. 

Le persone spesso si sentono vulnerabili quando devono parlare dei loro sentimenti: si preoccupano di ciò che il terapeuta penserà. Tuttavia il terapeuta non è lì per giudicare quanto per ascoltare, comprendere e offrire se possivbile una prospettiva differente. Se ci si sente troppo preoccupati di essere giudicati, sarebbe importante parlarne con il terapeuta, in modo che i propri sentimenti possano essere compresi e non interferiscano con il ricevere l’aiuto necessario.

  1. Sono preoccupato che il mio psicoterapeuta diventerà una “stampella”.

Non è l’obiettivo della terapia favorire una relazione di dipendenza tra paziente e terapeuta. In realtà, la relazione terapeutica è intesa come collaborativa: grazie alla terapia i pazienti scoprono modi di riflettere sui propri pensieri e di comprendere le proprie reazioni in modo tale da avere tali strumenti a loro disposizione indipendentemente dal terapeuta.

  1. Se parlo di qualcosa, sarò poi obbligato a cambiare alcune cose.   

Non è così. C’è una grande differenza tra pensieri e azioni. Ad esempio, si può entrare in terapia per affrontare alcune difficoltà in una relazione e, una volta che si inizia a parlarne, ci si può sentire preoccupati che ciò porterà inevitabilmente alla conclusione che si dovrà porre fine alla relazione. In realtà, parlando con uno psicoterapeuta, si possono anche scoprire nuove prospettive, opzioni e alternative da sperimentare nella relazione, che non erano precedentemente evidenti.

  1. Sono preoccupato per quello che potrei scoprire su me stesso.

Uno dei vantaggi della terapia è una maggiore soddisfazione nelle nostre vite professionali e personali. In effetti, è spesso ciò che non capiamo pienamente di noi stessi che la maggior parte interferisce con la felicità e il successo. La consapevolezza di sé permette alle persone di avere più controllo sulla propria vita. Per questo motivo, è importante che il terapeuta sappia che sei preoccupato di ciò che imparerai su te stesso, in modo che tu e il tuo terapeuta possiate lavorare ad un ritmo che vi è più comodo. In definitiva, l’obiettivo della tua terapia dipende da te.

  1. Sentirmi titubante a iniziare potrebbe significare che la psicoterapia non fa per me?

È normale avere sentimenti contrastanti prima di iniziare una psicoterapia. Istintivamente si è portati a stare lontano da pensieri e sentimenti scomodi e l’esitazione può indicare proprio la presenza di qualcosa di importante da capire su di sé. Dedicare tempo ed energie a questo compito è sicuramente più utile che continuare ad evitare pensieri e sentimenti scomodi.

I benefici della terapia includono:

  • Maggiore fiducia in se stessi
  • Migliore umore
  • Meno ansia
  • Processi decisionali più efficaci
  • Migliori relazioni interpersonali
  • Maggiore soddisfazione lavorativa

 

 

Informazioni sugli autori:
Mary FitzGerald è una psicoanalista con studio privato a Chevy Chase, nel Maryland. Lavora con adulti e bambini sia in psicoterapia che in psicoanalisi. Si occupa anche di sostegno alla genitorialità.
Rebecca Landau-Millin è una psicologa clinica, lavora con gli adulti sia individualmente che in coppia e fornisce anche consulenza e sostegno alla genitorialità. Si occupa inoltre di psicoterapia infantile e dell’adolescenza. 
Articolo originale, tradotto e adattato: 9 Reasons Why People Resist Starting Therapy