Come sopravvivere al periodo delle Festività in famiglia? Le vacanze di Natale possono essere un’ottima occasione per ritrovarsi in famiglia: si può godere di un profondo senso di sicurezza e appartenenza. Ma quando le cose non vanno dovrebbero, vi possono essere importanti conseguenze negative. Quando ci si sente tesi e sotto pressione infatti, si può finire col diventare polemici, scostanti e rifiutanti. Mantenere una giusta distanza dalle proprie emozioni e tollerare ciò che causa angoscia può aiutare a non rovinare le relazioni familiari.

Come prepararsi ai momenti difficili

Se si arriva “preparati” è possibile imparare a gestire anche quei momenti familiari che possono causare qualche tensione:

  • Ricordare perché si è lì: Idealmente i membri della famiglia dovrebbero condividere rispetto e stima reciproca. Quando si è in famiglia si desidera entrare in contatto con gli altri membri, prendersi cura degli altri e sentirsi assistiti dagli altri. Quando si entra in conflitto è importante ricordare che, al di sotto della discordia, solitamente c’è un desiderio più profondo di intimità.
  • Prestare attenzione alle proprie emozioni: Si dovrebbe cercare di prendere consapevolezza sia dei pensieri positivi che di quelli negativi, così come delle emozioni, positive e negative, che accompagnano questi i pensieri. Quando si è consapevoli sia dei pensieri che dei propri sentimenti (positivi e negativi) è più facile tollerare il negativo e godere del positivo. In questo modo si può evitare che il negativo offuschi il positivo perdendo l’opportunità di sentirsi vicini agli altri
  • Non “personalizzare” il comportamento degli altri: Quando si sperimentano emozioni negative si tende spesso a interpretare il comportamento dell’altro come un attacco personale mentre di solito il comportamento altrui ha molto poco a che fare con noi. Essere consapevoli di come si sia tutti separati e ognuno responsabile del proprio comportamento può aiutare a vedere gli altri così come sono. Molte volte non è richiesta alcuna reazione al loro comportamento: non ce l’hanno con noi!
  • Prendere una pausa: Prendersi una piccola pausa può essere rigenerante e sano. Il tempo passato da soli può aiutare a recuperare le parti migliori di sé, a sentirsi integri e a riacquistare un sano senso di separazione, facilitando una sensazione di controllo su se stessi e sul proprio ambiente. E’ importante prendersi del tempo per permettere ai propri pensieri di girovagare, per rilassarsi, per sentirsi meno tesi e ancora più aperti verso gli altri.
  • Non si è tenuti a rispondere a tutte le domande: Quando alcune domande o argomenti vanno troppo sul personale – e ciò mette a disagio – è sempre possibile passare educatamente all’argomento successivo. Rispondere a domande che si sentono come troppo intime spesso fa sentire esposti e sotto pressione. Rispondere alle domande che fanno sentire più a proprio agio e rifiutare di rispondere a quelle che mettono a disagio è un proprio diritto, fa provare un maggiore senso di controllo, sicurezza e benessere.

Esempi clinici:

Marisa, una studentessa universitaria si lamenta di dover incontrare suo cugino il giorno di Natale: “Il modo in cui mio cugino mi chiede come sto e cosa c’è di nuovo nella mia vita mi fa pensare che mi consideri una ragazza instabile, una che è sempre in movimento“. Quando Marisa ha potuto notare che c’era anche un elemento di autentica curiosità nelle domande di suo cugino, le è stato più facile intrattenersi in una conversazione con lui.

Greg sente sua madre come prepotente e invadente: “Quando le cose non vanno come dice lei si può percepire chiaramente la sua rabbia. Non mi piace passare del tempo con lei, mi fa scattare ogni volta e finisce sempre che mi metto a litigare“. Essere consapevole del modo in cui sua madre si prende cura di lui permette a Greg di avere a che fare con la sua rabbia in modo più tollerante. “Quando ci penso, capisco che mia madre – a modo suo – si preoccupa per me: tutta la sua pianificazione, invadenza e organizzazione mostra che le importa di me. Solo che lei ha sempre bisogno di sentire di avere il controllo delle cose“.

Gary, un dirigente d’azienda, dice tutto d’un fiato: “Voglio evitare di vedere mio fratello durante queste vacanze. Diventa così personale e provocatorio. È schiacciante e polemico“. Dopo aver considerato che il comportamento di suo fratello potrebbe essere invadente e che non è obbligato a rispondere alle sue domande, Gary si sente sollevato. “È così liberatorio non sentirsi obbligato a rispondere. Non l’avevo mai capito veramente finora e sono sempre rimasto coinvolto in lunghe discussioni per poi sentirmi svuotato“.

Quando si è in grado di mantenere con serenità i confini tra se stessi e gli altri – oltre a rimanere consapevoli delle proprie emozioni senza agirle – diventa possibile passare del tempo piacevole in famiglia, e le vacanze sono un’occasione in grado di risvegliare i ricordi positivi e di crearne di nuovi, in modo da mantenere un legame positivo che duri tutto l’anno.

Questo articolo è un adattamento, tradotto dell’originale, apparso su Psychology Today