Un recente studio ha confermato che una minore quantità di sonno a onde lente risulta legata ad una maggiore distruzione di cellule cerebrali.

Durante il sonno a onde lente, che si verifica soprattutto nelle prime tre ore della notte, il cervello è impegnato a rielaborare pensieri e ricordi.

Lo studio ha anche scoperto che le persone con bassi livelli di ossigeno nel sangue – tipici dei casi di disturbi del sonno, apnee notturne o enfisema – avevano una maggiore probabilità di avere anomalie cerebrali patologiche.

Per arrivare a queste conclusioni, pubblicate sulla rivista Neurology,  i ricercatori hanno effettuato dei test sul sonno su 167 uomini con un’età media di 84 anni ( Gelber et al., 2014 ).

Tutti gli uomini dello studio (nippo-americani di Honolulu) sono stati seguiti fino alla loro morte (mediamente fino a sei anni dopo l’inizio dello studio), dopo la quale è stato possibile osservare la perdita di cellule cerebrali ed eventuali anomalie associate alla malattia di Alzheimer.

Gli uomini con i tempi più brevi di sonno a onde lente e una minore ossigenazione hanno mediamente mostrato il doppio della probabilità di avere una consistente distruzione di cellule cerebrali (microinfarti) rispetto a coloro che hanno avuto tempi maggiori di sonno onde lente.

Allo stesso modo, gli uomini con più bassi livelli di ossigenazione del sangue risultavano avere quattro volte più probabilità di mostrare segni di anomalie cerebrali.

I risultati hanno inoltre evidenziato che i soggetti con periodi più lunghi di sonno a onde lente ottenevano anche dei risultati migliori nei test cognitivi e di memoria.

La dottoressa Rebecca P. Gelber, che ha condotto lo studio, ha detto: <<Questi risultati suggeriscono che bassi livelli di ossigeno nel sangue e periodi ridotti di sonno ad onde lente possono favorire quei processi che portano al declino cognitivo e alla demenza. Sono comunque necessarie ulteriori ricerche per determinare come il sonno ad onde lente sia in grado di giocare un ruolo ristoratore per le funzioni cerebrali e per capire se impendendo bassi livelli di ossigenazione nel sangue si possano ridurre i rischi di demenza. >>

Liberamente tratto dahttp://www.spring.org.uk/2014/12/lack-of-sleep-during-critical-period-of-night-linked-to-dementia-risk.php

La qualità del sonno si conferma un importante fattore protettivo della salute del cervello; si veda anche l’articolo sul legame tra qualità del sonno e disturbi del pensiero quali pensieri negativi ricorrenti.