Il dottor Philip Rosenbaum, psicologo clinico e psicoanalista, ha recentemente pubblicato un articolo in cui descrive alcuni aspetti legati alla scelta dello psicoterapeuta. Quando si sceglie un terapeuta, una delle domande più importanti diventa: “Saprà capirmi?”.

Molti studi hanno ripetutamente dimostrato che il fattore terapeutico più importante in grado di promuovere un cambiamento non è legato al tipo di orientamento terapeutico ma al tipo di relazione terapeutica che viene ad instaurarsi tra paziente e clinico: sentirsi capiti è una componente fondamentale della relazione terapeutica. Ma non sempre è così chiaro cosa renda una relazione terapeutica una buona relazione terapeutica.

Secondo Rosenbaum alcune persone cercherebbero terapeuti con un simile background sociale con la speranza che questo aumenti le possibilità di essere capito: cercano un terapeuta considerando il suo genere, l’età, l’orientamento sessuale, la sua biografia, i suoi interessi e così via. Altre persone al contrario cercano terapeuti che siano molto diversi da loro: vogliono un terapeuta che non conosca la loro cultura e che possa così offrire una prospettiva e una visione del mondo diversa dalla loro.

A volte le persone concentrano la loro ricerca basandosi sulle specifiche competenze del terapeuta: sono alla ricerca di qualcuno specializzato in problemi di ansia da prestazione, disturbi alimentari, depressione, disturbi borderline ecc..

Non sempre si può trovare esattamente ciò che si desidera

Sebbene in linea generale non sia sbagliato cercare il terapeuta che si pensa possa andar bene per sé, per molte ragioni non sempre è possibile trovarlo. A volte quel particolare terapeuta può non avere disponibilità oppure lo specialista desiderato potrebbe non essere disponibile nella propria zona di residenza.

D’altronde le persone sono così varie, complesse e differenti tra loro, provengono da differenti storie, ambienti sociali, paesi: le probabilità di trovare proprio ciò che si cerca possono essere molto basse.

Dunque cosa fare? Correre il rischio di incontrare uno psicoterapeuta anche si ha il timore di non avere abbastanza in comune con lui. Questa situazione può preoccupare ma l’esperienza insegna che il successo della terapia non dipende da queste preoccupazioni, poiché a parte le differenze individuali, tutte le persone condividono un bisogno universale di sentirsi ascoltate e capite – e questo è esattamente ciò che tutti i terapeuti ben addestrati sanno offrire.

Cosa aspettarsi

Un terapeuta ben addestrato lavora prima di tutto per sviluppare una relazione basata sulla comprensione di ogni paziente come individuo unico. Fa questo cercando di arrivare a conoscere nel miglior modo possibile ogni persona, in modo da poter personalizzare il trattamento, da “confezionarlo su misura” per soddisfare le sue esigenze.

Un buon terapeuta lavora per affrontare quello che è significativo per quella specifica persona: si tratta di essere il più possibile “curiosi” ed aperti invece di fare affrettate ipotesi. Si tratta di mettere da parte ciò che già si conosce o si pensa, di affrontare un viaggio sconosciuto con quel singolo paziente invece che affidarsi a procedure cliniche standard che curano sintomi e non persone.

Ad esempio, mentre un terapeuta ha certamente le sue idee su cosa significhi essere un “perfezionista”, ciò che è importante per lui – come un terapeuta – è determinare che cosa significhi essere un perfezionista per la persona seduta nel suo studio. Si tratta di mettere da parte i propri pensieri e sentimenti sul perfezionismo, in modo da poter ascoltare ciò viene detto.

Naturalmente in ogni psicoterapia le differenze e la preoccupazione di non sentirsi capiti sono elementi molto importanti: i pazienti dovrebbero sentirsi sempre incoraggiati a discutere di ciò che secondo loro non funziona nella terapia o ad esprimere la sensazione di non sentirsi compresi fino in fondo. Il più delle volte questi momenti, che inizialmente possono essere vissuti con non pochi timori, portano ad importanti momenti di cambiamento.

Philip J. Rosenbaum è psicologo clinico, psicoanalista e direttore del servizio di consulenza e assistenza psicologica (CAPS) presso l’Haverford College. Ha svolto il training presso il William Alanson White e svolge la sua attività privata a Philadelphia. 

Liberamente tratto e tradotto da https://www.psychologytoday.com/blog/contemporary-psychoanalysis-in-action/201512/how-do-you-find-therapist-who-will-understand-you