E’ noto che i genitori ansiosi tendono a trasmettere inconsciamente la loro ansia ai figli ma ora un nuovo studio rileva che un intervento psicoterapeutico preventivo può contribuire a spezzare la trasmissione intergenerazionale dell’ansia, che dai genitori passa ai figli.

Lo studio – recentemente pubblicato sul  Journal of Psychiatry (Ginsburg et al.,2015) – ha conivolto 136 famiglie nelle quali uno dei due genitori ha a che fare con dei problemi di ansia.

Le famiglie sono state divise in tre gruppi, a seconda del tipo di intervento cui sono state sottoposte:

 

  • un anno di terapia familiare direttiva, condotta da uno psicoterapeuta specializzato;
  • istruzioni scritte;
  • nessun intervento (gruppo di controllo).

Dopo appena un anno, il 31% dei figli la cui famiglia non aveva ricevuto alcun intervento (psicoterapia o istruzioni scritte) avevano sviluppato ansia.

La dottoressa Golda Ginsburg, psichiatra e autore principale dello studio, ha detto:

“La scoperta sottolinea quanto siano vulnerabili i figli di genitori ansiosi. Se riusciamo ad identificare i bambini a rischio potremmo provare a intervenire in modo preventivo.”

Per quanto riguarda gli altri due gruppi, nel gruppo che è stato sottoposto a psicoterapia i bambini che hanno sviluppato ansia erano appena il 9% mentre nel gruppo cui sono state fornite solo indicazioni scritte erano ben il 21%.

Alle famiglie del gruppo sottoposto a psicoterapia è stato insegnato come individuare i segnali di ansia ed in che modo gestirli.

Uno di questi modi viene chiamato ‘il controllo della realtà: è tutta una questione di decidere a quale tipo di ansia vale la pena prestare attenzione, ha spiegato la dottoressa Ginsburg:

“Abbiamo aiutato i bambini ad identificare i pensieri spaventosi e a come poterf fare per cambiarli. Ad esempio, se un bambino ha paura dei gatti e ne incontra uno per strada, il bambino può prima identificare il pensiero spaventoso: – Quel gatto mi farà del male – Poi però il bambino può cercare di verificare il pensiero: è davvero probabile che il gatto mi farà del male? No, il gatto non sembra arrabbiato. Non sta mostrando i denti o soffiando, se ne sta seduto lì da solo. Ok, posso camminare oltre quel gatto e non mi farà nulla.”

La terapia familiare è durata un anno ma per la dottoressa Ginsburg è altresì necessario considerare la salute psicologica alla stessa stregua di quella fisica: proprio come si potrebbe andare a fare un check-up medico, potrebbe essere molto utile periodicamente effettuare un check-up psicologico.

La dottoressa Ginsburg ha detto: “Direi che abbiamo bisogno di cambiare il nostro attuale modello di salute mentale con un modello di controllo, come quello che ci ha abituato ad andare dal dentista ogni sei mesi.”

 

Tratto e liberamente tradotto da: http://www.spring.org.uk/2015/10/stop-children-catching-your-anxiety-before-its-too-late.php

 

Si veda anche: Come aiutare i bambini a regolare le loro emozioni.