I veri motivi per cui non si dovrebbe usare il cellulare mentre si è alla guida.

È una situazione in ci si trova spesso: mentre si sta guidando ci si ricorda di dover rispondere ad un messaggio ricevuto da un amico e il pensiero di solito è: “Non dovrei farlo mentre guido, so che è pericoloso… ma so già di essere sono in grado di gestire la situazione e comunque potrei fare un’eccezione solo per questa volta.”

Ma non è mai “solo per questa volta”…

La maggior parte degli incidenti sono causati dall’illusione di riuscire a prestare ugualmente attenzione alla strada mentre si fa qualcos’altro contemporaneamente. Tutto si basa sull’attenzione

Tutti sanno che parlare al telefono, chattare o mandare sms e guidare è una pessima idea ma pochi sanno perché. Distogliere lo sguardo dalla strada presenta ovvi svantaggi ma il vero pericolo nel mandare sms durante la guida è molto più subdolo: riduce l’attenzione!

Oltre il 90 percento degli incidenti avviene per colpa dei conducenti. Gli errori più frequenti comprendono la disattenzione del guidatore e distrazioni, interne ed esterne (compresi i manifesti pubblicitari!). In altre parole, la maggior parte dei problemi non sono causati da persone ubriache né da un guidatore piuttosto frettoloso che cerca di fare qualsiasi cosa prende per arrivare a destinazione un minuto prima. La maggior parte dei problemi sono causati da persone che pensano di poter prestare attenzione alla strada e fare qualcos’altro allo stesso tempo!

Quando si è impegnati in una conversazione, che si tratti di una chiamata o di un messaggio di testo o anche di un’altra persona in auto, l’attenzione deve necessariamente essere riallocata, “divisa” tra i vari compiti. E come esseri umani fallibili, si ha a disposizione solo una quota limitata di attenzione da utilizzare. Infatti c’è un famoso numero associato a quante cose possiamo prendere in considerazione insieme. E purtroppo questo numero non è molto alto.

Nel 1956, lo psicologo cognitivo George Miller scoprì che le persone possono in media trattenere contemporaneamente nella loro mente solo sette unità di informazioni. Oggi questa capacità è chiamata “memoria di lavoro” e la ricerca, da quando Miller ha svolto le sue ricerche, ha limitato ancora di più questo numero portandolo a cinque (o addirittura tre in alcuni casi) unità.

Tutte le ricerche in cui si analizza la guida mentre si è al telefono hanno mostrato che c’è poca o nessuna differenza in termini di compromissione della capacità di guida tra i conducenti che utilizzano il viva voce e quelli che tengono il telefono in mano! 

Nel 2001, prima che gli SMS durante la guida avessero invaso la sfera pubblica e il BlackBerry fosse diventato il telefono più intelligente in circolazione, due ricercatori hanno  scoperto che quando i conducenti sono impegnati in una conversazione, la loro attenzione viene attirata lontano dalla scena visiva, anche senza alcun reale impedimento visivo. In altre parole, anche quando si guarda la strada, non la si percepisce come quando non si è distratti. Si sta vedendo ma non si percepisce. Il fenomeno sottostante è lo stesso del famoso esperimento in questo video.

Parlare al telefono è come guidare quasi ubriachi

Uno studio che utilizzava un simulatore di guida ha rilevato che i partecipanti impegnati in conversazioni telefoniche a mani libere impiegavano più tempo a reagire a un’auto che rallentava davanti a loro rispetto a chi guidava senza parlare al telefono. Questo effetto è risultato più evidente in condizioni di alta densità di traffico in quanto vi è un maggior impegno di risorse attentive per il guidatore.

La ricerca mostra anche che quando le persone parlano al telefono, il rischio di incidenti quadruplica. I conducenti impegnati in una telefonata sono a rischio esattamente come se stessero guidando al limite del contenuto legale di alcol nel sangue. In un ambiente di guida simulato, i conducenti impegnati al telefono hanno avuto un numero significativamente maggiore di incidenti rispetto ai guidatori ubriachi.

È importante sottolineare che in tutte le ricerche in cui si analizza la guida mentre si è al telefono emerge poca o nessuna differenza in termini di maggior sicurezza tra i conducenti che utilizzano il viva voce e il portatile. Poiché si tratta principalmente di un problema di attenzione – e c’è solo una minima distrazione quando si prende o si tiene in mano un telefono – in realtà usare un dispositivo vivavoce non rende la guida molto più sicura. Il solo pensare a qualcosa di diverso dalla strada è sufficiente per ridurre l’attenzione dalla guida e aumentare in modo consistente il rischio di un incidente.

Nonostante ciò, l’intuizione suggerirebbe che finché gli occhi fissi sulla strada si è capaci di percepire ciò che si ha di fronte. È facile immaginare il rischio che si corre se si toglie lo sguardo dalla strada o le mani dal volante, ma non è così facile intuire quali sono i rischi di un’attenzione non completamente utilizzata per la guida, divisa. Questo è probabilmente il motivo per il quale, secondo politiche male informate, si proibisce di parlare e di inviare messaggi ma si consentono conversazioni in viva voce.

Mandare SMS è ovviamente peggio che chiamare e i passeggeri e i pensieri “impegnati” sono altrettanto pericolosi

Non sorprende che mandare SMS sia ancora peggio: quando si scrive gli occhi sono distratti dalla strada e ovviamente si ha bisogno di vedere mentre si guida (Punto primo: vedere; punto secondo: percepire): non c’è bisogno di dire che non è una buona idea guidare bendati! Se non si può vedere non si può percepire.

Ma c’è qualcosa di più nel mandare SMS: se parlare al telefono mette a dura prova l’attenzione, inviare dei messaggi cambia completamente l’attenzione di chi è alla guida. L’attenzione non è solo “divisa” ma completamente sottratta (intralciando sia il punto 1 che ancor più il punto 2). Ma se mandare SMS è effettivamente peggio di conversare mentre si è alla guida, non va molto meglio con le conversazioni in macchina: alcuni ricercatori – usando auto reali, non simulatori – hanno scoperto che le telefonate a mani libere sono tanto pericolose quanto le conversazioni con un’altra persona in macchina. Inoltre, più è complessa la conversazione, più l’attenzione del guidatore viene impegnata e la sua capacità di guida è compromessa. I ricercatori hanno persino rilevato una menomazione per ciò che chiamano “attività interna” cioè il pensare molto da soli durante la guida.

Perché ci si distrae così spesso alla guida?

Per prima cosa la guida distratta non è percepita come pericolosa: è possibile riconoscere a livello razionale che è da stupidi distrarsi mentre si è alla guida ma non si avverte alcun sentimento viscerale associato alla paura, nessuna emozione è presente e quindi in grado di influenzare il processo decisionale nel momento in cui si è tentati dal mandare un SMS o dal rispondere a una chiamata. Il cervello fa molto bene il suo lavoro facendo sentire di essere in grado di gestire la situazione che non ci si rende conto che si tratta di un’illusione… almeno finché non è troppo tardi. Se il cuore iniziasse a battere più velocemente quando l’attenzione inizia a vagare forse si potrebbe essere più inclini a rimanere concentrati.

Inoltre si è portati a sentirsi immuni ai rischi che invece si ritiene riguardino le altre persone: generalmente si sovrastimano le proprie capacità e ad esempio si pensa che raramente la propria capacità di guida sia compromessa se si mandano messaggi di testo mentre lo sarebbe se a guidare fosse qualcun altro. Coerentemente con questo, tre persone su quattro pensano di avere capacità di guida e di attenzione superiori alla media (un’impossibilità statistica): si è semplicemente troppo sicuri delle proprie capacità.

Infine è esperienza comune quella di distrarsi durante la guida e, per fortuna, non subire alcuna conseguenza. La maggior parte delle volte che si mandano messaggi mentre si guida non esitano in un incidente. Il cervello rispondo all’esperienza e quando l’unico feedback ottenuto fino a quel momento è che mandare SMS e guidare non porta ad un incidente, ritiene ragionevole dedurre che sia sicuro farlo. Si immagina che il passato si ripeta nel futuro e si finisce con l’ignorare il rischio reale.

Si può riconoscere a livello cognitivo che è stupido distrarsi durante la guida ma non vi sono sensazioni somatiche, sentimenti viscerali associati alla paura che possano guidare il processo decisionale nel momento della “tentazione”.

Dunque il vero motivo per cui continuare a guidare mentre si guida è risparmiare la risorsa più preziosa e più limitata: l’attenzione!

Ulteriori letture, approfondimenti e riferimenti bibliografici

  • Strayer, D. L., Drews, F. A., & Johnston, W. A. (2003). Cell phone-induced failures of visual attention during simulated driving. Journal of Experimental Psychology: Applied9(1), 23-32. (Link)
  • Redelmeier, D. A., & Tibshirani, R. J. (1997). Association between cellular-telephone calls and motor vehicle collisions. New England Journal of Medicine336(7), 453-458. (Link)
  • Strayer, D. L., Drews, F. A., & Crouch, D. J. (2006). A comparison of the cell phone driver and the drunk driver. Human Factors48(2), 381-391. (Link)
  • Recarte, M. A., & Nunes, L. M. (2003). Mental workload while driving: effects on visual search, discrimination, and decision making. Journal of Experimental Psychology: Applied9(2), 119-137. (Link)

Articolo adattato e tradotto da http://behavioralscientist.org/the-real-reason-you-shouldnt-text-while-driving/

Autrice dell’articolo originale: Aline Holzwarth, ricercatrice e direttrice del laboratorio di scienze comportamentali applicate Center for Advanced Hindsight della Duke University.