Alcuni ricercatori tedeschi hanno scoperto un legame significativo tra la tiroidite autoimmune, nota anche come malattia di Hashimoto, e depressione e disturbi d’ansia. La presenza di tiroidite autoimmune può interessare fino al 40 per cento di tutti i casi di depressione e al 30 per cento di tutti i casi di ansia, secondo i risultati della ricerca. I ricercatori raccomandano infatti di verificare la presenza di tiroidite autoimmune in tutti i pazienti con diagnosi di depressione e ansia.

La tiroidite autoimmune, che colpisce circa il 10% della popolazione, porta a un’infiammazione a lungo termine della ghiandola tiroidea. Gli ormoni della tiroide influenzano il metabolismo e l’equilibrio energetico cellulare, così come i livelli di energia percepiti e quindi anche l’equilibrio psicoaffettivo.

La tiroidite autoimmune spesso è inizialmente asintomatica ma col tempo porta agli specifici sintomi di ipotiroidismo come stanchezza, sonnolenza, intolleranza al freddo, secchezza della cute, aumento di peso, gonfiore e ritenzione idrica, apatia, irritabilità.

Nel corso degli anni, sono stato consultato da diverse centinaia di persone affette da depressione e ansia“, ha detto il Dr. Teja Wolfgang Grömer, ricercatore presso il dipartimento di Psichiatria e Psicoterapia della Friedrich-Alexander-Universität Erlangen-Nürnberg.

Alla fine del 2015 ho notato una marcata relazione tra tiroidite autoimmune le altre due condizioni, specialmente nei pazienti che soffrivano contemporaneamente di depressione e di ansia. Dopo aver compreso che più di una persona su due con diagnosi di ansia e depressione – e solo in questi casi, non in altre condizioni – risultava positiva agli anticorpi antitiroide, ho deciso di approfondire la questione in modo più dettagliato.

La diagnosi di tiroidite autoimmune (o tiroidite di Hashimoto) si basa essenzialmente su esami clinici in cui si indaga la presenza di anticorpi antitiroide, e in particolare gli anticorpi antitireoperossidasi (ab anti TPO).

Per lo studio il dottor Grömer ha combinato 21 studi indipendenti basati su un totale di 36.174 partecipanti. Ha scoperto che 35.168 dei partecipanti soffrivano di depressione e 34.094 di ansia.

Le statistiche mostrano che i pazienti con tiroidite autoimmune hanno una probabilità 3,5 volte maggiore di soffrire di depressione e 2,3 volte maggiore di soffrire di ansia.

Le persone tendono ad ammalarsi di tiroidite tra i 30 e i 50 anni, con le donne colpite molto più spesso degli uomini. Poiché la condizione spesso emerge nello stesso periodo della menopausa e tende a non causare alcun dolore specifico, è facile non prendere in considerazione l’infiammazione della ghiandola tiroidea, o diagnosticare erroneamente i sintomi della tiroidite come “sintomi della menopausa” oppure esclusivamente come depressione o ansia.

Il dottor Grömer aggiunge che “la maggior parte dei pazienti ha provato un senso di sollievo dopo aver ricevuto la diagnosi, dato che molto spesso non era stata riscontrata alcuna causa per i loro sintomi“.

Grömer raccomanda di verificare in tutti i pazienti con diagnosi contemporanea di depressione e ansia se hanno sviluppato anche gli anticorpi antitiroide. Se i medici sono informati sul legame tra questi disturbi, potranno prescrivere un trattamento più efficace fin dalle prime fasi.

Inoltre, nella futura ricerca psichiatrica sulla depressione e sull’ansia, i malati di tiroidite dovrebbero poter essere considerati come un gruppo specifico su cui indagare ulteriormente le connessioni tra le due condizioni, endocrinologica e psichiatrica.

 

Tradotto e adattato. Articolo originale di Traci Pedersen. Fonte: Università di Erlangen-Norimberga