Un recente studio (A common brain network links development, aging, and vulnerability to disease; Douaud et al., 2014 ) sembra aver identificato una specifica rete neuronale particolarmente vulnerabile sia in caso di schizofrenia che di demenza.

I neuroscienziati hanno scoperto che una ampia rete neuronale nel cervello tende a svilupparsi in tarda adolescenza ma anche a degenerare prima delle altre con l’invecchiamento.

Il dott. Gwenaëlle Douaud, autore dello studio insieme ad altri neuroscienziati, ha spiegato:


”I nostri risultati dimostrano che alcune parti specifiche del cervello non solo si sviluppano più lentamente, ma anche che degenerano più velocemente rispetto ad altre.

Queste regioni complesse, che combinano informazioni provenienti dai diversi sensi, sembrano essere più vulnerabili rispetto al resto del cervello sia nel caso della schizofrenia che nel caso di morbo di Alzheimer, nonostante queste due malattie abbiano origini differenti e compaiano in età molto diverse.”

Per arrivare a queste conclusioni, i ricercatori hanno analizzato il cervello di 484 persone tra gli 8 e gli 85 anni di età per cercare di capire come la struttura del cervello si modifica naturalmente con l’età. Quello che hanno scoperto è che una rete di regioni del cervello tendo a svilupparsi ed a degenerare insieme. La rete raggiunge attraverso alcune importanti aree del cervello, aree coinvolte nel pensiero di ordine superiore.

I risultati sono sovrapponibili con le teorie di fine ottocento su come si sviluppi la demenza.

L’ipotesi della ‘retrogenesi’ afferma che le aree che mielinizzano più tardi siano anche quelle che risultano più vulnerabili alla malattia di Alzheimer.

Nelle prime fasi di demenza, le facoltà mentali di una persona possono regredire a circa quelle di un undicenne per poi, nel corso dei successivi quattro o cinque anni, regredire ancora più indietro al livello di un bambino di quattro o cinque anni.

Il professor Hugh Perry, del Medical Research Council, ha dichiarato:

“Sebbene i primi psichiatri chiamassero la schizofrenia “demenza precoce” (v. l’articolo:  Alcune note sulla schizofrenia e i disturbi dello spettro schizofrenico), fino ad oggi non avevamo alcuna evidenza che le stesse parti del cervello potessero essere realmente associate ad entrambe le malattie .

Questo grande e dettagliato studio fornisce per la prima volta un importante legame tra sviluppo, invecchiamento e processi di malattia nel cervello.

Solleva inoltre questioni importanti circa i possibili fattori genetici e ambientali che possono verificarsi presto nel corso della vita e quindi avere conseguenze per il resto della vita. Quanto più siamo in grado di capire su questi disturbi molto gravi, più riusciremo ad aiutare i malati e le loro famiglie.”

Liberamente tratto da: http://www.spring.org.uk/2014/11/dementia-the-brains-weak-spot-found.php?utm_source=PsyBlog&utm_medium=email&utm_campaign=a16f4fd499-RSS_EMAIL_CAMPAIGN_MAILCHIMP&utm_term=0_10ef814328-a16f4fd499-213847129&omhide=true