Il disturbo bipolare – talvolta chiamato anche disturbo maniaco-depressivo – colpisce almeno una volta circa 1 persona su 100 nel corso della propria vita. Si tratta di una condizione molto grave tanto che in passato, proprio per indicare lo stato di rottura con l’esame di realtà, ci si riferiva a questo disturbo indicandolo come psicosi maniaco depressiva (una manifestazione più attenuata è invece chiamata disturbo ciclotimico).

Il sintomo più evidente è dato dai gravi sbalzi di umore, una condizione che porta a vivere in modo alternato stati emotivi estremi.

Chi è affetto da questo disturbo avrà alcuni periodi, che possono durare settimane o spesso anche mesi, di grande energia, euforia e voglia di fare, fino a provare anche un vero e proprio senso di onnipotenza.

Altre volte però le stesse persone arrivano a sperimentare depressioni molto profonde.

Questi cicli di “alti e bassi” sono molto diversi da quelli che normalmente vengono vissuti dalla maggior parte delle persone nella comune esperienza della propria vita.

Si tratta di molto di più di una semplice sensazione di energia al mattino che poi gradualmente si affievolisce sino a diventare noia nel pomeriggio.

Durante gli episodi più gravi la persona può sentirsi totalmente incapace di affrontare la vita di tutti i giorni.

La malattia spesso inizia nella tarda adolescenza o intorno ai 20-30 anni, più raramente dopo i 40 anni di età, e colpisce uomini e donne allo stesso modo.

Durante la fase maniacale le persone con un disturbo bipolare possono sperimentare alcuni di questi sintomi o avere alcuni dei seguenti comportamenti:

  1. sensazione di grande euforia
  2. sensazione di irrequietezza,
  3. comportamento aggressivo,
  4. tendenza ad diventare facilmente irritabile,
  5. tendenza a parlare molto velocemente,
  6. maggiore inclinazione verso attività rischiose,
  7. elevato desiderio sessuale,
  8. pensieri che si rincorrono velocemente nella testa,
  9. difficoltà di concentrazione e di pensiero focalizzato,
  10. 10. senso di grande energia,
  11. 11. tendenza a spendere soldi,
  12. 12. ridotta necessità di dormire,
  13. 13. sensazione di onnipotenza,
  14. 14. peggioramento della capacità di giudizio,
  15. 15. tendenza all’abuso di droghe o alcol.

Le fasi depressive invece possono essere caratterizzate da alcuni dei seguenti sintomi e comportamenti (tipici della depressione).

  1. perdita di interesse perle attività della vita quotidiana,
  2. sensazione di non avere speranze,
  3. aumento o diminuzione dell’appetito,
  4. sensazione di svuotamento,
  5. sensi di colpa eccessivi o inappropriati,
  6. ideazione suicidaria o pensieri di morte,
  7. bassa autostima e senso di inutilità,
  8. stanchezza persistente,
  9. problemi di memoria,
  10. 10. insonnia o ipersonnia,
  11. 11. aumento o perdita significativa di peso,
  12. 12. difficoltà a concentarrsi.

Il disturbo bipolare è generalmente classificato in diverse tipologie a seconda di come si alternano i cicli tra fasi maniacali e depressive. Alcune persone sperimentano soprattutto forti fasi maniacali e brevi periodi di depressione mentre altre hanno severe e prolungate  fasi depressive e brevi periodi di mania. Altre persone ancora sperimentano una rapida alternanza tra le due fasi. In alcuni casi il disturbo bipolare può essere caratterizzato da deliri e allucinazioni: durante la fase maniacale il delirio potrebbe rappresentare l’idea di essere la persona più importante del mondo mentre nella fase depressiva potrebbe significare credere di essere la persona peggiore del mondo.

Come con molti problemi di salute mentale, la causa del disturbo bipolare non è univoca ma complessa e multideterminata: nella genesi della patologia interviene un mix di fattori genetici, intrapsichici e ambientali.

Il trattamento di solito prevede un intervento psicoterapeutico condotto in parallelo ad un trattamento farmacologico: i farmaci, come gli stabilizzatori dell’umore e gli antidepressivi, in questa condizione possono essere molto importanti e vanno attentamente prescritti e monitorati in modo del tutto individualizzato.

Le persone che ricevono un trattamento per il disturbo bipolare di solito vengono a capo dei sintomi in un periodo più o meno lungo: questo però non significa che il trattamento sia facile, senza intoppi e scontato.

Uno studio pubblicato su The American Journal of Psychiatry ha trovato che il 98% dei sintomi di persone affette da disturbo bipolare sono molto migliorati dopo due anni di trattamento; lo stesso studio tuttavia ha rilevato che il 40% delle persone ha avuto una ricaduta nel giro dei successivi due anni.

In questi casi è sempre molto importante garantire un adeguato monitoraggio psicoterapeutico e farmacologico anche dopo la remissione dei sintomi.

Per la diagnosi e la cura di un disturbo bipolare si deve sempre fare riferimento ad uno psicologo-psicoterapeuta o ad un medico-psichiatra.

Liberamente tratto e tradotto da: http://www.spring.org.uk/2015/05/bipolar-disorder-the-typical-symptoms-you-should-know.php